È il centro abitato più alto del Trentino, posto in cima alla Valéta e dall’alto dei suoi 1584 metri ne rappresenta la terrazza panoramica. È dominato dal Colle di San Rocco, con la Chiesetta dedicata al Santo, l’ex-cimitero militare Austro-Ungarico, il Cimitero dei Kaiserschützen (dal 2004 hanno trovato sepoltura i corpi di nove militari recuperati dopo il disgelo dei ghiacciai del Piz Giumela e del Presena) e il parco degli alpinisti. La Chiesa, eretta su un antico castelliere, è stata costruita fra il XV e XVI secolo e il 16 di agosto di ogni anno, si rinnova la tradizione di celebrarvi la Santa Messa per festeggiare il Santo, rinnovando un voto fatto dagli abitanti di Peio nel 1568 per la cessazione di un’epidemia di peste del bestiame.
Il paese conserva inalterate le tradizioni dell’agricoltura alpina, vengono ancora allevate capre, pecore, mucche e questo garantisce il permanere del Caseificio Turnario, in piazza, simbolo del senso di Comunità. Una tipica usanza del posto, sempre più difficile da trovare nel mondo contemporaneo e che l’Ecomuseo si preoccupa di mantenere viva attraverso diverse iniziative, è la Tosàda, a settembre, ossia l’arrivo delle pecore nella piazza del paese per la tradizionale tosatura d’autunno.
Nel paese sono diversi i luoghi di interesse: la Chiesa Parrocchiale del 1400 dedicata ai Santi Giorgio e Lazzaro – la parete meridionale del Campanile era interamente decorata con affreschi, dei quali, oggi, rimane il grande San Cristoforo, eseguito nel 1485-86 dai fratelli Giovanni e Battista Baschenis di Averaria – il Museo della Guerra: “Peio, 1914-1918. La Guerra sulla porta”, il Molìn dei Turi – un mulino degli anni Trenta del Novecento, l’unico rimasto dei quattro di cui era dotato il paese, acquistato dall’amministrazione comunale, è tuttora funzionante e visitabile in occasione di eventi o su prenotazione – il Museo delle streghe. La sala del “Dopolavoro” – sede del “Centro Culturale Ricreativo di Peio” – e l’edificio delle ex-Scuole Primarie, sono utilizzate per riunioni, proiezioni, mostre, corsi e varie attività per la Comunità.
Nelle vicinanze si possono raggiungere Malga Saline, Malga Covel, Malga Talè – ora Museo dedicato ai tetraonidi – attraverso il percorso “Il bosco degli urugalli”, e le aziende agricole: “Ai Malgari”, “Casanova”, “Lualdi”.
Ph.: Lorenzo Podetti
Ph.: Archivio Ecomuseo