Capoluogo amministrativo della Val di Peio, sede dei maggiori servizi di interesse pubblico. Lo storico “Palazzo Migazzi” – dal nome della famiglia proprietaria, immigrata dalla Valtellina per lo sfruttamento delle miniere ferrose di Comasine e Celentino – è del 1300-1400, recentemente restaurato, ospita la Biblioteca Comunale Val di Peio ed è previsto diventi un polo culturale di valle. Dal 2005 nel paese è presente la sede del settore Trentino del Parco Nazionale dello Stelvio con gli uffici, una sala convegni, e, dalla fine del 2019 il nuovo Centro Visitatori Pejo.
Di interesse artistico l’antica Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo del XIII secolo. Sulla facciata nord, riporta un pregevole ciclo di affreschi realizzati da Giovanni Angelo Valorosa nel 1643, restaurati nel 2017. Il campanile mostra sulla facciata rivolta a nord i resti di un affresco con un grande San Cristoforo. La nuova Chiesa Parrocchiale è stata edificata negli anni Settanta del 1900 ed è dedicata a Maria Madre della Chiesa; in stile moderno è decorata con pregevoli opere d’arte in legno scolpito.
L’edificio delle ex-Scuole Elementari è destinato ad alcune Associazioni, l’ex-Asilo, con ampie sale e un’attrezzata cucina, è ora l’oratorio parrocchiale. In paese troviamo anche l’IdroPejo (stabilimento di imbottigliamento dell’acqua Pejo), l’Azienda Agricola “Maso Pegolotti” (formaggi e salumi tipici), e il birrificio artigianale Framba. Nelle campagne circostanti le Aziende Agricole: “Caserotti Luca” (fragole e radicchio), “Berry Farm” di Giuliano Bernardi (lamponi, mirtilli e derivati), l’Agritur Cazzuffi (formaggi e salumi).
Uscendo dall’abitato si incontrano il Capitello della Madonna di Loreto, la Chiesetta di San Bartolomeo a Pegaia – diventata nel 2022 “luogo del cuore” del FAI, Fondo Ambiente Italiano – e la Centrale Idroelettrica di Pònt, pregevole esempio di architettura industriale degli anni Venti del XX secolo, definita la più bella centrale d’Italia. Da Pegaia inizia l’itinerario “Camminata fra i masi” – il cui percorso è stato inserito nella CETS (Carta Europea del Turismo Sostenibile) con apposita convenzione fra l’Associazione LINUM Ecomuseo della Val di Peio ed il Parco Nazionale dello Stelvio – e il “Sentiero Botanico” sull’antica strada carrabile che collegava Cogolo con Peio.
Ph.: G. Borghesi
Ph.: Archivio Ecomuseo