Il percorso si sviluppa nel Parco Nazionale dello Stelvio, su comode strade forestali di fondovalle e un breve tratto di sentiero costeggia prati privati con le storiche strutture in legno di larice e pietra – i masi – ed attraversa pascoli collettivi, ormai in parte abbandonati. È un itinerario ad anello che ha come punto di partenza ed arrivo Pegaia, a monte di Cogolo, nei pressi dell’antica Chiesetta di S. Bartolomeo – luogo del cuore del FAI – che con la sua semplice struttura, si erige solitaria in mezzo ai prati, lungo l’antica via che da Cogolo conduce a Malga Mare.
L’itinerario è suggestivo in ogni stagione, è sempre percorribile – anche in inverno con la neve – e permette di conoscere il tipico paesaggio della Val di Peio, caratterizzato dalla presenza di numerosi masi che raccontano il suo passato contadino. Si tratta di edifici che sono quasi sempre staccati dalla casa di abitazione e si trovano sia nei paesi sia nei prati circostanti e più in quota – fra il paese e la malga – consentendo il deposito e il consumo delle scorte di foraggio direttamente sui fondi di proprietà lontane, dove il bestiame e coloro che lo accudisce si sposta nelle stagioni antecedente e successiva al periodo di alpeggio. Il maso al pianterreno ospita una o più stalle e talvolta anche altri ambienti con funzione di porcile, pollaio, legnaia o ripostigli attrezzi, mentre aia e fienile si trovano ai piani sovrastanti. Il tragitto porta ad ammirare la loro tradizionale architettura e, anche, a rispondere ad altre curiosità, come, ad esempio, al capire le differenze fra maso/malga e fra prato/pascolo.
Percorsa la strada vecchia in direzione di Malga Mare si imbocca il sentiero delimitato dai classici muretti a secco e si prosegue tra boschi, pascoli e prati sfalciati in un susseguirsi di modeste salite e tratti pianeggianti. Si incontrano subito el mass de Libertaöt, il cui toponimo è documentato fin dal 1585, e el Croz dei baiti un masso particolare, in passato utilizzato dai contadini come parete naturale a cui addossare el bait: piccolo edifico rustico dove si rifugiava il contadino. Poco oltre, el mass dei Veneri, el mass del Beniamino, el bait de le Iscle. Il sentiero costeggia il Noce Bianco e oltrepassati i masi di Ogaöla, si giunge in località Crapeli dove si possono osservare un’estensione di prati ed alcuni masi sparsi: Frata Plana e, sul lato opposto del Noce i masi de la Vicla. Sulla via del ritorno si cammina lungo i prati de le Lame con i relativi masi, più in basso el mass del Matè, i prati falciati di Pralonc e si raggiunge la strada comunale asfaltata con il nucleo dei masi de la Guilnova. Oltrepassati i masi di Pont si può ammirare l’imponente architettura della Centrale Idroelettrica di Pont, costruita negli anni ‘20 del 1900. Chiude il percorso el mass de Pegaia, in prossimità dell’omonima Chiesa.
Questo itinerario è stato inserito nella CETS (Carta Europea del Turismo Sostenibile) con apposita convenzione fra l’Associazione LINUM Ecomuseo della Val di Peio ed il Parco Nazionale dello Stelvio. È un tuffo nel passato per conoscere e comprendere il paesaggio rurale della Val di Peio e scoprire come si viveva un tempo. Infatti, anche se solo alcuni masi hanno mantenuto la funzione originaria, se sono inutilizzati o sono stati ristrutturati per essere convertiti in magazzino, abitazione o albergo, hanno mantenuto l’architettura di un tempo e la loro presenza testimonia ancora oggi un passato rurale fatto di duro lavoro, di fatica e spesso di povertà.
La “Camminata fra i masi” è una facile passeggiata ad anello con partenza ed arrivo a Pegaia, a circa un chilometro di distanza dal centro di Cogolo, lungo la strada per Malga Mare.
L’itinerario è percorribile in 2 ore (andata e ritorno); è lungo 7,5 km con un dislivello di 200 metri.
Ph.: Maria Loreta Veneri
Ph.: Archivio Ecomuseo